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TEATRO MODERNO
Programmazione

Lo Hobbit

Sabato 12 gennaio 2013 alle 21:00
Domenica 13 gennaio 2013 alle 21:00


Poco prima dell'inizio de Il Signore degli Anelli, un anziano Bilbo Baggins è intento a scrivere le sue memorie nel Libro Rosso. Nelle prime pagine del suo racconto, il vecchio hobbit comincia a narrare la storia del regno di Erebor, roccaforte del re dei nani Thrór, e delle immense ricchezze qui conservate. Il regno di Thror vive un lungo periodo di prosperità fino all'arrivo del drago Smaug, il quale, invaghitosi del tesoro di Thrór, dopo aver attaccato la vicina città di Dale, raggiunge il regno di Erebor e lo conquista, costringendo i nani alla fuga.

La storia si sposta nel momento esatto in cui Bilbo riceve la visita di Gandalf il Grigio, presentatosi davanti alla dimora dello hobbit per convincerlo a partire con lui per un'avventura. Bilbo, tuttavia, è riluttante all'idea e prega lo stregone di provare altrove. Quella sera, però, Bilbo riceve la visita di tredici nani e di Gandalf. Lo stregone, nonostante il parere contrario dello hobbit, lo recluta nella compagnia dei nani guidata da Thorin Scudodiquercia, nipote di Thrór, intenzionato a riconquistare il regno dei suoi avi e scacciare l'usurpatore Smaug. Bilbo, nonostante i rischi della missione, entra a far parte del gruppo nel ruolo di "scassinatore". In una notte Kíli e Fíli spaventano Bilbo avvertendolo delle incursioni notturne degli orchi ma Thorin li rimprovera dicendo che non è cosa su cui scherzare. Balin, allora, racconta perché Thorin odia così tanto gli orchi: quando dovettero fuggire da Erebor i nani pensarono di andare nell'antico reame dei nani: Moria; ma gli orchi erano già arrivati e così ebbe inizio la battaglia di Nanduhirion dove Thrór fu ucciso e decapitato da Azog il Profanatore, il comandante degli orchi. Thorin però vendicò la morte dei suoi familiari proteggendosi dagli attacchi di Azog con la corteccia di una quercia (da questo deriva il suo cognome) e amputandogli la mano sinistra; Azog morì per le ferite riportate e i nani vinsero la battaglia con una vittoria amarissima perché i loro caduti superavano quelli degli orchi.

Durante il viaggio, il gruppo viene catturato dai Troll Berto, Maso e Guglielmo. Bilbo tenta di impedire ai tre di mangiare i suoi compagni nani, ma alla fine è Gandalf a salvare la situazione, esponendo i troll al sole e tramutandoli in pietra. Nella caverna dei troll, il gruppo si impadronisce di alcune lame elfiche: Thorin prende con sé la spada nota con il nome di Orcrist, Gandalf entra in possesso di Glamdring, mentre Bilbo riceve dallo stregone il pugnale Pungolo che risplende magicamente di una luce azzurrina in caso di presenza di Orchi nelle vicinanze.

Poco dopo il gruppo si imbatte nell'eccentrico stregone Radagast il Bruno, il quale informa Gandalf di una presenza malvagia che dimora a Dol Guldur: un Negromante. Subito dopo, il gruppo è attaccato da alcuni Orchi a cavallo di mannari. Radagast si offre di depistarli, lasciando il tempo a Gandalf e ai suoi amici di raggiungere Gran Burrone attraverso un passaggio segreto. Elrond, signore di Gran Burrone,che prima, insieme ad altri elfi, aveva ucciso gli orchi, decifra la mappa di Thorin, spiegando che c'è una porta segreta sulla montagna solitaria e che sarà visibile solo nel giorno di Durin. Il giorno seguente, Gandalf partecipa ad una riunione alla quale prendono parte anche Elrond, Saruman e Galadriel. Gandalf tenta di convincere i membri del consiglio del ritorno di Sauron sotto le mentite spoglie di un Negromante, ma questi non gli credono.

Contro la volontà del Consiglio, Gandalf invia Bilbo e i Nani verso le Montagne Nebbiose. Passando attraverso le montagne, Bilbo e i nani vengono catturati dai Goblin e portati dal loro capo, il Grande Goblin che rivela a Thorin che Azog è ancora vivo e vegeto e che ha messo una taglia sulla sua testa. Bilbo si separa dai nani e cade in una grotta dopo lo scontro con un Goblin. Qui, lo hobbit incontra la creatura Gollum che, inavvertitamente, perde un anello dalla tasca. Bilbo lo raccoglie e subito dopo si ritrova faccia a faccia con Gollum. Questi fa una scommessa con Bilbo: se lo hobbit riuscirà a vincere al gioco degli indovinelli allora Gollum lo condurrà all'uscita, ma se sarà la creatura a vincere allora Bilbo verrà mangiato da lui. Intanto Gandalf raggiunge i nani e li libera dalle grinfie dei Goblin e dopo un lungo inseguimento il Grande Goblin gli si para davanti, ma lo stregone lo sconfigge con Glamdring e tutti (incluso il Grande Goblin) cadono in un passaggio che conduce verso l'uscita. Poco lontano da lì Bilbo vince la sfida, ma Gollum si rende conto di aver perso l'anello e capisce che è stato lo hobbit a rubarlo. Mentre i nani riescono a scappare con l'aiuto di Gandalf, Bilbo si infila l'anello di Gollum, diventa invisibile, e fugge dalle caverne, decidendo di risparmiare la vita della creatura per pietà, che giura di odiarlo per sempre per avergli rubato l'anello.

Il gruppo dei nani si ricongiunge con Bilbo, ma poco dopo viene attaccato da alcuni orchi comandati dall'orco pallido, Azog il Profanatore, vecchio nemico di Thorin, a cavallo del re dei Mannari. Mentre i nani si rifugiano sugli alberi per scampare agli orchi, Thorin attacca frontalmente Azog, ma viene sconfitto. Bilbo, allora, interviene in aiuto dell'amico e lo salva dalla furia dell'orco pallido, seguito da tutti gli altri nani che uccidono alcuni mannari e orchi. Arrivano le aquile chiamate da Gandalf, le quali salvano la compagnia e li conducono nei pressi di Erebor. Qui, una volta ripresosi dalle ferite, Thorin si scusa con Bilbo per averlo sottovalutato e riconosce il suo coraggio. Il gruppo crede che il peggio sia passato, ma proprio in quel momento Smaug si risveglia dal suo sonno.

 

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Il Biglietto è valido solo il giorno stesso dello spettacolo o del cinema.
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L'O Osteria Cucina e cantina Tel. 0545-70026
Antica Trattoria del Teatro Tel. 0545-35164
Agriturismo Cavecchia Tel. 0545-3213

Le assaggiatrici

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