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Italia 1917. Eleonora Duse si reca al fronte accompagnata dalla sua assistente per dare sostegno e coraggio ai soldati costretti a combattere nelle trincee durante la prima guerra mondiale. Un breve dialogo con l'ufficiale medico al fronte e le necessità economiche spingono la Duse a riprendere l'attività teatrale dopo un periodo di assenza durato un decennio. Si pone alla guida di una compagnia teatrale e porta in scena il dramma di Ibsen "La donna del mare " che riscuote il meritato plauso del pubblico. Ad uno dei suoi spettacoli assiste Sarah Bernhardt che le consiglia di prestare attenzione al presente e agli accadimenti causati dalla fine della Grande Guerra tra cui l'imminente avvento del fascismo. Si affida a un autore senza esperienza, Giacomo Rossetti Dubois, per mettere in scena un testo teatrale dal titolo "Ecuba delle trincee", ma lo spettacolo verrà contestato e disprezzato e risulterà un fallimento. Questo episodio la induce a riavvicinarsi a D'Annunzio sperando in un nuovo sodalizio artistico; subito dopo viene convocata a Palazzo Chigi da Mussolini che le promette un vitalizio e a cui lei propone la costruzione di un Tempio per il teatro. La malattia che la opprime nel frattempo torna a manifestarsi e la figlia Enrichetta con cui ha un rapporto conflittuale torna dall'Inghilterra, insieme ai figli, per assisterla. Il medico le impone il riposo assoluto mentre la figlia vorrebbe ricoverarla. Il richiamo dell'arte e quello del teatro in realtà sono più forti e, aiutata dalla sua fidata assistente, abbandona Enrichetta e le lascia una lettera per spiegarle la sua decisione.
PROIEZIONE DEL FILM ARRICCHITA DALL'ESPOSIZOINE DEL BUSTO DI ELEONORA DUSE REALIZZATO DA ARRIGO MINERBI E CONFERENZA DEL PROF. SERGIO BARONI SULLA FIGURA DELLA DUSE